Giovanna Arancio

Schizzi sulla poetica di Letizia Caiazzo

Mi accosto al mondo artistico di L.C., mi intrufolo tra le pieghe e i crinali che abitano il suo orizzonte accorgendomi, o così mi pare a prima vista, che tutto sia stato detto di lei.

Inoltre mi rendo conto che a sua volta l'artista sorrentina abbraccia con un approccio a tutto campo l'universo creativo in cui ha scelto di vivere. I molti linguaggi che la contraddistinguono sono come racchiusi dentro una ricerca personalissima di “arte totale”. Ancora: la donna e l'artista si fondono attraverso una sorta di continui rimandi nel segno della coerenza e della versatilità. 
Il frammento e il tutto. 

Oso girovagare tra i suoi quadri in digitale, immagino le sorgenti che li originano e mi spingo oltre ritrovandola fotografa, disegnatrice, informatica, poetessa, scrittrice, pittrice digitale altrettanto abile nelle tecniche tradizionali, organizzatrice, docente... “l'arte aiuta” sostiene L.C., e ha ragione.
 Musica, danza, recitazione, cultura in senso lato modellano un formidabile caleidoscopio in cui la sua curiosità creativa si anima. Nasce il dialogo fra le arti dentro una sorta di confronto costante che si instaura e che trova il suo limite solo di fronte all'invalicabile rispetto per il proprio spazio personale, “inafferrabile” e sommerso. 

Mi chiedo quale retroterra sostenga la sua esuberanza intellettuale.

Intravvedo stagioni ormai distanti che emergono sottotraccia: lontananze futuriste sono depurate da un loro un po' folle dinamismo e dalla loro cieca passione di inglobare ogni piano della vita; richiami fauve affiorano nell'uso spavaldo e coraggioso dei colori. E potrei continuare: la percettiva arte cinetica, la matericità intimistica dell'informale, l'essenzialità dell'astratto, la raffinatezza secessionistica, l'elegante puntinismo e le chiazze macchiaiole, per farla breve gran parte del secolo scorso artistico è trasfigurato negli stilemi dell'artista. Andando ancora a ritroso risento l'eco delle nostre più nascoste radici occidentali. La mediterraneità di L.C., antica e solare, ombrosa e tenace, si è pertanto incrociata con le principali correnti europee arrivando all'oggi con passo lirico e tecnologico. 

Mi avvicino con un'altra considerazione: la sua poetica mi allontana dal nichilismo di Beckett, dall' ”Uomo senza qualità” di Musil e da “ Il processo” di Kafka, esempi che fanno riferimento a quella parte disperante del secolo breve mitteleuropeo che allunga la sua ombra sull'oggi. 
L'amore per la sua terra si respira dappertutto, impregna di luci, presenze e ricordi le sue opere.

La figura artistica di L.C. mi si staglia davanti , ecco “Gli occhi del sud” di un suo quadro, profondamente pensierosi, vividi e scuri. Il messaggio che mi giunge dalle sue opere indirizza verso un diverso neoumanesimo, colto e aperto all'”oltre” con un ritorno contemporaneo dell'uso del simbolico.

“Una e tante” è un altro dipinto digitale da cui schiudono mille sfaccettature che convivono in ciascuno di noi, nello specifico, di una donna. Diversamente che in Deledda ”Canne al vento” oppure “ Uno, nessuno, centomila” di Pirandello, le figure femminili e maschili non sono pensate come espressioni di un pesante destino ma vengono reinterpretate in chiave positiva, identitaria, la quale funge da collante dei frammenti. 

“In un vortice di fragili voli di farfalle una donna si schemisce” è un quadro sulla violenza di genere dove le mani femminili si alzano, insieme, all'interno di una cornice suggestiva ma inequivocabile.

Le donne sono ritratte in lavori di grande potenza narrativa, in altre opere si rimarcano tutte le fragilità umane violate: L.C. diventa una voce ferma di impegno sociale e di pace e un sollecito invito civico che, come educatrice, rivolge sopratutto ai giovani.

La sua arte è talentuosa forza , a volte scanzonata e spesso assorta, passionale ed enigmatica, che mi getta letteralmente dentro avvolgenti atmosfere, cariche di sfrenata libertà, in un'aria tersa che spazza le marine e i paesaggi cercando di richiudere con la “ vera bellezza” qualche ferita di questo tormentato pianeta.

Giovanna Arancio
2019

critica Giovanna Arancio - artista Letizia Caiazzo
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