Cecilia Coppola

Una passeggiata al Chiostro

Una passeggiata al Chiostro di San Francesco attirata, come spesso accade, dal silenzio austero che scivola morbido fra l'intreccio del colonnato e si distende sulle piante e sui fiori che, per ogni stagione, sembrano essere vigili sentinelle, consapevoli della bellezza che donano ad un luogo che sin dal trecento racconta la sua storia nella sua tipica struttura ad archi.

La suggestione e l'emozione sono sempre le stesse, anzi si rafforzano nell'incontro con Letizia Caiazzo, che conoscevo da tempo per la sua presenza e coinvolgimento nelle manifestazioni dell'Associazione Cypraea alle quali partecipava con i suoi alunni. Il suo sorriso aperto e la spontaneità del suo abbraccio mi coinvolgono con tenerezza.

I capelli scuri tirati all'indietro, gli occhi profondi e teneri, la delicatezza dei lineamenti non hanno subito alterazioni, è lei, vivace e comunicativa come le sue belle opere esposte lungo i muri del Chiostro, palcoscenico adatto per racchiudere le composizioni dove sono sintetizzate, come l'artista mi racconta, i momenti della sua vita,: ricordi, progetti, speranze, dolore, gioia, stati d'animo che si intrecciano al sogno, quel sogno che l'ha accompagnata sin dall'adolescenza, al quale lei è arroccata e che non si lascia sfuggire mai dalle mani, gomitolo magico che non le permetterà di smarrirsi in questo mondo attuale dove comunicare non è facile.

Letizia Caiazzo parte da un'esperienza artistica utilizzando la normale tavolozza di acquerelli, tempere, oli, acrilici per poi immergersi nella realtà del suo tempo e trovare nella computer grafica la giusta espressione per rappresentare il fantastico mondo del suo io. Le sue passioni, come lei confessa, sono il cavallo, il ballo libero, il mare, tre elementi che non ammettono di essere delimitati, hanno un bisogno insito di spazi e di movimenti, immersi nella luce dei giorni che trascorrono.

I soggetti della pittrice sorprendono e non tradiscono l'arte antica, in quanto vengono da lei e dalla sua tecnica rivisitati, in un connubio dove l'antico e il moderno si fondono al di là di ogni barriera estetica in una costruzione che si affida all'elaborazione dell'immagine fatta al computer e poi stampata su tela.

La fantasia di Letizia e le sue visioni trovano giusto posto nell'ampia gamma di tecniche dell'arte digitale per esprimere creativamente se stessa in un resoconto positivo. E le zone d'ombra che, spesso avvolgono le sue figure imbevendosi in lunghe scie di colore, come fossero navi con la prua diretta verso l'infinito, non sono espressività di dolore, ma fulgida immersione nel mistero del futuro e della sua tecnologia, che però Letizia desidera che divenga stellare, senza ombra di distruzione, ma materna tutela della bellezza del Creato e della sobrietà del suo uso.

Allora anche lo spettatore, avvicinandosi alle sue tele, viene irretito dalla magia spontanea che questa donna, artista dell'oggi e del domani, tratta ed espone attraverso il filtro del computer, anticipatrice affascinante del mistero di nuove scoperte espressive, come gli altri artisti legati a questa corrente, e nelle sue composizione troviamo macchie di luce, pennellate fuggenti, riflessi cromatici vibranti che presuppongo una pennellata libera e fluida. Allora ti accorgi che il colore è volo, il volo è libertà, la libertà è vita!

Cecilia Coppola
2011

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